La Corte penale internazionale alla ricerca di un imputato: Il caso di Omar al-Ââ€Bashir
DOI:
https://doi.org/10.14600/irpps_wps.92.2016Parole chiave:
Corte penale internazionale, Omar al-Bashir, Responsabilità penale individualeAbstract
Questo articolo analizza l’impatto politico, sia sul fronte interno, sia su quello internazionale della messa in stato di accusa e dei due mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale (CPI) ai danni del presidente del Sudan, Omar Al-Bashir. A livello locale, l’incriminazione non sembra aver prodotto alcun risultato di rilievo nel promuovere la cultura della responsabilità , né tantomeno nel processo di pacificazione in Sudan. Al contrario, l’imputazione di Omar al-Bashir ha rafforzato il sentimento anti CPI e ha scatenato una reazione violenta da parte dell’Unione africana. Sulla scena mondiale, al sostegno degli stati arabi alla posizione del governo sudanese si accompagna la sostanziale indifferenza al problema da parte dei paesi in via di sviluppo, più sensibili al sostegno economico che agli interventi a difesa dei diritti umani da parte della comunità internazionale; mentre le potenze occidentali temporeggiano e tardano a rendere effettivo il mandato di arresto. Da questo quadro emerge chiaramente quanto la credibilità della Corte Penale Internazionale, lungi dall’aver portato giustizia al popolo del Darfur, ne risulti danneggiata.Riferimenti bibliografici
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